Le leggenda indiana del coniglio che insegna come sconfiggere la paura
10 Settembre 2024 in #Raccontide La Pace dei Sensi
Quando associamo una persona ad un coniglio, solitamente, intendiamo qualcuno di codardo, che si lascia dominare dalla paura e dalla vigliaccheria, ma per i nativi americani, questo animale, ha un significato differente.
Infatti, nella loro tradizione, i conigli sono uno dei 44 animali totem e simboleggiano l’abbondanza, il conforto, la vulnerabilità, la fertilità, il desiderio e la procreazione. Sono estremamente in sintonia con madre natura e con le stagioni, specialmente con la primavera. Sentono, infatti, l’inizio di questa stagione come un risveglio, un inno alla vita.
Ma cosa ci racconta questa leggenda?
Tutto trae origine dall’immagine del coniglio e da cosa esso comunica. La figura di questo animale è associata alla paura poiché teme l’aquila, il serpente, la lince, il coyote, tutti essere viventi che attira inconsapevolmente. Essendo quindi un animale totalmente indifeso, ma dotato di grande agilità, il Grande spirito ha provveduto a donargli velocità e capacità di nascondersi. A ciò è connesso anche il suo dono di avere fiuto e di avvertire i pericoli imminenti. Pertanto, se per sua natura, il coniglio è portato ad essere pauroso, riesce però a cavarsela in ogni situazione, grazie al suo istinto di sopravvivenza. Sempre dal punto di vista della loro credenza, si dice anche che i piccoli conigli nascono già con gli occhi aperti e abbiano perciò la capacità di tenere a distanza il diavolo.
Cosa ci insegna questa storia?
La paura è un sentimento come un altro, comune a tutti gli esseri umani. É vero, che molte volte blocca, e ci impedisce di evolvere, di buttarci in qualcosa di nuovo, ma spesso la sopravvalutiamo, essa non ci permette di vivere intensamente, ma possiamo scegliere se continuare a stare fermi e immobili a subire ciò che accade o diventare protagonisti della nostra giornata. La paura però non va vista sempre in maniera negativa. Ciò che chiamiamo paura è, molte volte, un’emozione legata all’istinto di sopravvivenza. È quel sesto senso, che ci mette in guardia quando sentiamo che una data situazione non è sicura o può metterci in difficoltà. Un esempio banale? La prudenza quando si guida o si cammina per strada, se non avessimo paura di nulla potremmo non porre attenzioni a cose banali, come appunto, la cautela in strada. La stessa cosa, la proviamo quando, ad esempio, camminiamo in un quartiere malfamato. Il timore che ci possa capitare qualcosa ci fa restare all’erta e sempre pronti a difenderci se necessario.
Cosa significa tutto ciò?
Che la paura è in realtà una necessità, un’emozione indispensabile in certi momenti della vita. Va quindi riconosciuta e accettata come una parte di noi, va vista come uno scudo e una auto-protezione. Ovviamente non dobbiamo permettere di divorarci l’esistenza. La paura va bene quando non diventa una zavorra troppo pesante da trasportare. Accogliamola quando serve e combattiamola quando diventa un muro verso i nostri obiettivi. Non dobbiamo, quindi avere paura di esprimere noi stessi e ciò che proviamo, anche quando può far male, perché siamo molto più forti di quanto pensiamo. Smettiamola quindi di avere paure inutili che possono ostacolare la nostra libertà emotiva e quando tutto ci sembra impossibile da superare possiamo auto-convincerci che non riusciremo a fare qualcosa, che non siamo abbastanza bravi, che falliremo, ma la colpa sarà solo nostra. Magari si, non saremo in grado a prescindere di fare una data cosa, ma almeno ci avremo provato, avremo tentato di raggiungere il nostro obiettivo e potremo accettare il fallimento comunque con orgoglio. Ma vivere con la consapevolezza di esserci lasciati bloccare dalla paura, a questo punto, ci farà davvero vivere come conigli, nel senso più dispregiativo del termine.
Un inno al coraggio: “non lasciarti bloccare dalla paura, affrontala e superala per continuare a vivere al meglio…”