
PREMESSA
C’è una leggenda dietro ai bellissimi occhi verdi che solo poche persone possono vantare di avere. Diversi studi hanno fornito prove sul fatto che sembra esista una stretta correlazione tra il colore dell’iride e particolari predisposizioni caratteriali e comportamentali. Le persone con gli occhi verdi spesso tendono ad avere i bordi di una sfumatura azzurra o nocciola molto particolare. Sono persone generose ed altruiste, sempre disposte a correre in aiuto di chi ne ha bisogno, il loro aiuto è quasi sempre incondizionato. Sono anche persone molto permalose, soprattutto se qualcosa le tocca da vicino: quindi fate attenzione a ciò che dite e a come vi ponete con loro. Le donne con gli occhi verdi sono spesso gelose del proprio partner e spesso anche molto pignole e puntigliose però in amore sanno donare tutte se stesse. L’uomo invece solitamente è vanitoso e ama mettersi in mostra, non per sentirsi superiore, ma solo perché gli piace ricevere graditi complimenti. In compenso sono persone intelligenti e dolci e in amore sono fortunate perchè sono dei provocatori e seduttori nati.
LEGGENDA
Un giorno un giovane cacciatore giunse alle rive del “Lago della Ninfa”. Stanco si sedette per rinfrescarsi il volto con l’acqua, quand’ecco un’apparizione incredibile affascinò la sua vista. Sull’altra riva del lago era apparsa una fanciulla bellissima che guardò il cacciatore fissandolo con i suoi occhi verdi. Il ragazzo ne rimase sconcertato e l’amore divampò in lui immediatamente. La giovane guardò ancora il cacciatore, rise e si allontanò, scomparendo rapidamente. Allora egli la rincorse affannosamente in un invano inseguimento.
Ai carbonai che incontrava chiedeva notizie: “è la ninfa che si pettina al sole”, rispondevano i carbonai, una creatura malefica. Guai a chi si innamora di lei: è perduto!”. Così dicevano i carbonai, ma il giovane non gli credette. Ritornò il giorno successivo al lago ed ecco che ancora la creatura meravigliosa gli apparve sull’altra sponda e così accadde per vari giorni, ma una volta il giovane non sopportando più quel gioco crudele, le urlò il suo amore. Essa allora lo guardò a lungo con i suoi occhi verdi trasparenti e gettò sul lago per magia un iridescente ponte di cristallo, indirizzando al giovane un canto dolcissimo.
Il cacciatore si lanciò incontro alla bella, ed era già a metà del ponte, quando questo si dissolse e il promesso bacio della fanciulla ebbe il sapore delle gelide acque del lago. La morte del giovane riportò il silenzio su gli alti prati dominati dalle aspre montagne. I carbonai commentarono variamente l’accaduto: alcuni dissero che la ninfa per punizione era stata tramutata in dura roccia. Altri invece affermarono che la fanciulla si pentì e disperata volle affidarsi all’innamorato nello stesso abbraccio di morte e che quindi si tuffò anch’essa nelle acque ghiacciate e morì. Da allora però avviene che ogni tanto si possono vedere fluttuare due nuvolette vicine sulla superficie del lago.