
Esisteva un tempo in cui gli antichi usavano le pietre per incanalare energia dagli elementi. Uno degli elementi che comunemente veniva utilizzato era la Luna, dalla quale estraevano energia attraverso “la Pietra di Luna”. Chiunque avesse posseduto questa pietra si sarebbe sentito in dovere di prendersene cura perchè aveva il potere di spezzare la maledizione “del sole e della luna”: coloro che furono colpiti dalla maledizione del sole erano i vampiri, destinati per sempre a spostarsi durante le ore di tenebra; coloro che furono invece colpiti dalla maledizione della luna erano i licantropi o uomini lupo, destinati a essere invincibili una sola volta al mese durante la luna piena.
Si diceva che se la pietra fosse capitata nelle mani di coloro che erano maledetti a vivere nelle tenebre sarebbero potuti uscire alla luce del sole, una volta spezzato l’incantesimo. Viceversa, se coloro che ottenevano la pietra erano i licantropi, avrebbero potuto trasformarsi su proprio volere, oppure smettere di trasformarsi senza l’influenza della luna condannando i vampiri alle tenebre.
La pietra è chiamata anche “Adularia” e oggi viene usata nei trattamenti fisici e psichici. Aiuta coloro che la stringono a se ad accettare i propri aspetti irrazionali aprendo la mente, facilitando il sonno e portando sogni lucidi facilmente ricordabili. Rende più intuitivi e mitiga il temperamento lunatico. Nelle donne allevia i dolori del ciclo e le rende più fertili.
E udite, udite…si dice anche che sia la pietra degli innamorati: ”questioni di cuore”. Una leggenda narra di due innamorati pronti a tutto per rimanere insieme: uno mortale e uno immortale che per rimanere legati commisero atti in seguito ai quali nessuno poteva accettare scuse o sentir ragione, ovvero una maledizione: “Lui” che si ciba di “Lei” per non farla morire di vecchiaia e “Lei” che si trasforma nella “Dea lunare”. È quindi una pietra che attrae l’amore e la passione verso coloro che si amano.